Il murale al giorno di oggi lo dedichiamo a tutte le donne del mondo che lottano per la loro emancipazione. E lo facciamo con l’aiuto di due punte di diamante della street art rivoluzionaria, quella che si rifà direttamente a Diego Rivera. Avete già capito di chi parliamo, ma ora li nominiamo perché questo sito è frequentato anche dai neofiti di questa arte ipercontemporanea. Gli artisti i cui pezzi presenteremo oggi sono Doublewy_y e Hogre.
Sono andati al quartiere Montesacro, per la precisione alla fermata metro B Conca d’Oro, e su di un piccolo edificio servizi poco utilizzato hanno realizzato un vero e proprio manifesto cronaca della lotta delle donne iraniane; donne che nessuno riuscirà più a fermare e che stanno decretando la fine di un regime folle e sanguinario, quello degli ayatollah.
Tutto nasce il 16 settembre dell’appena trascorso 2022. Una giovane donna Curda di 22 anni, Masha Amini, viene torturata e uccisa dalla “polizia della morale” della Repubblica islamica iraniana. Il resto è cronaca conosciuta da tutti, da allora il popolo iraniano, con le donne in prima fila, si sta rivoltando con quel regime ignobile che ha fatto piombare da quarant’anni l’Iran in pieno medio evo.
Per avere le idee chiare su quanto sia malvagio quel regime basta sapere, per esempio, che questa ragazza non si chiamava Mahsa, bensì Jina, splendido nome curdo che significa “vita”. Lei era Jina Amini, ma in Iran, la popolazione curda, continuamente discriminata, non può dare ai propri figli un nome curdo; pertanto, nei suoi documenti ufficiali, era registrata come “Mahsa”, un nome persiano consentito dalla Repubblica Islamica.
Ecco come Doubleway_y e Hogre hanno tappezzato con immagini simboliche che riassumono visivamente la lotta delle donne iraniane, le quattro pareti del manufatto.
Facciamo un giro completo!
Tenete le vostre leggi lontano dal mio corpo!
Rivisitiamo ora nel dettaglio la seconda parete lunga.