Terzo appuntamento con i 600 poster per Lucha y Siesta. Nei giorni precedenti siamo stati alla fermata della Metro B Piramide e in via della Lungaretta, nel cuore di Trastevere. Oggi andiamo nella prima periferia di Roma, quella a ridosso delle Mura Aureliane. Ci troviamo in via Prenestina, nel tratto tra Porta Maggiore e il Pigneto. Lì, sotto quegli orrendi Ponti della sopraelevata, c’è la Direzione Generale di ATAC, la Proprietaria dell’immobile che ospita la Casa delle Donne di Lucha y Siesta. ATAC ha deciso, su avallo del maggiore e unico azionista della società, di vendere all’incanto, al miglior offerente quell’edificio, la ex stazione ferroviaria di Cecafumo, dove tanti, ma tanti anni fa, fermavano i treni vicinali per i Castelli Romani.
Qui, rispetto a Trastevere, l’ambiente è radicalmente cambiato, a un via vai di persone che si sposta per piacere in un ambiente architettonicamente accogliente, fatto di tinte a toni caldi di stampo mediterraneo, si sostituisce il vuoto cosmico dove la presenza umana è sporadica e chi passa tira dritto, senza degnare di uno sguardo l’ambiente che lo circonda; una strada a due corsie sovrastata da un lungo ponte parallelo con immensi piloni di ferro dipinti di grigio che sostengono un’altra strada, guarda caso grigia anch’essa; sotto i ponti due file ininterrotte di automobili parcheggiate; sul lato che ci interessa, uno stretto marciapiedi delimitato da un lungo muro, mezzo scrostato, che impedisce la vista della direzione generale di ATAC. Questo muro, a malapena e non sempre con successo, sostiene i poster che ora ci vediamo.
Come accennavamo, i passaggi sono sporadici e frettolosi. La gente assorta nei propri pensieri, giovane o anziana che sia, difficilmente si accorge di ciò che li circonda.
Qui i poster sono tantissimi, dato lo stato fatiscente del muro, alcuni si sono già staccati, altri appena si reggono malfermi. Ecco una selezione casuale di alcuni di essi.