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Quarto passaggio al grande centro di direzionale, dismesso da ormai una quindicina di anni, della grande e famosissima azienda italiana. Nell’agonia di un abbandono totale, alla mercé negli immediati anni successivi, di una razzia senza pari, il sito riprende di recente un barlume di vita e colore grazie alla street art. Giovani e meno giovani artisti ipercontemporanei ne stanno facendo un improvvisato museo dove espongono, più per loro che per gli altri, i loro personalissimi pezzi, fatti ora di eleganti ed espressivi puppets, ora di raffinate volute letterali, ora di astratte composizioni grafiche. Dominano i colori e la ricerca artistica.
Ieri eravamo rimasti nei piani dei servizi, magazzini e garage, che si trovano non interrati, ma a piano del terreno che circonda l’immenso edificio. Continuiamo quindi il nostro viaggio passando pere raggiungere le varie aree, dentro magazzini e locali di servizio più disparati.
Andiamo lì a destra; per raggiungere il prossimo cortile da visitare dobbiamo attraversare una piccola officina.
Raggiungiamo il novo cortile e ci accorgiamo che Pino Volpino è già passato; un suo maialino sta flirtando con una paio d’occhi nati dal genio di Starz.
Proprio di fronte una famiglia di Ippopotami sembra che stiano dentro una piscina dell’Acquafan.
Per fortuna che c’è Art (già incontrato nell’articolo 67): lui da quella posizione strategica controlla tutto.
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Risaliamo un attimo in quota; così finiamo di visitare questo edificio e poi passeremo al secondo, quello che per essere raggiunto, è servito da un lungo tapis roulant.
e di fronte:
visto da fuori visto da dentro
Riscendiamo, passiamo dentro uno spogliatoio del personale di manutenzione.
Usciamo fuori e ecco un altro pezzo; si vede anche una scala; domani la imboccheremo per salire al secondo edificio.