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E’ tempo di tornare a visitare il sito all’interno del quale ci avventurammo per la prima volta insieme a Gojo. Nel primo articolo lamentavamo la scarsa presenza di graffiti in contrapposizione alla presenza immensa di muri potenzialmente disponibili a sostenere graffiti, con una presenza esuberante di arredi fatiscenti idonei a creare situazioni ambientali altrove irreperibili.
Nel corso della seconda visita ci accorgemmo che le cose già erano cambiate abbastanza rapidamente; forse su nostro stimolo, molti vi si erano recati e vi avevano lasciato un proprio pezzo; da allora la frequentazione si è fatta poi incessante e ora possiamo testimoniare la presenza di un buon numero di graffiti. E’ venuto quindi il momento di iniziare a presentare i pezzi colà custoditi, sperando che in futuro, il traffico si faccia più caotico. Sicuramente ci torneremo a primavere inoltrata, con qualche sorpresa.
Entriamo dalla porta principale, quella che supera il cliente raffinato ed esigente; e qui già c’è la fila.
Vediamoli separatamente.
Sempre sul piazzale antistante questo ingresso, un po’ più a destra un’altra piccola murata.
anche qui si rende necessario un avvicinamento.
Pixi Trota
Attraversiamo quindi quell’ingresso e andiamo in un androne relativamente buio dove troviamo due pezzi che, in verità, avevamo, tra i pochi, visto già nel corso della nostra prima visita.
Relax Guln
da qui imbocchiamo una scala che ci porta di sotto; andiamo a vedere un paio di pezzi scorti da una finestra. Passiamo dentro quello che forse era un laboratorio di piccole riparazioni estemporanee.
Passiamo oltre, usciamo e troviamo un’altra murata.
separiamo i due pezzi.
Ivan Fornari Starz
E poi passiamo in un altro immenso magazzino, con in terra tanta, tanta carta, da non riuscire a vedere il pavimento.
Passiamo oltre; usciamo a prendere un po’ di aria. Ed ecco altri due pezzi.
Starz Vela