Tutti sanno come sia finita l’avventura del poster oggetto del nostro murale al giorno 558 del 13 scorso. Dopo una resistenza oltre ogni limite pensato, ovviamente per un pezzo dai connotati fortemente politici e di chiara reprimenda nei confronti di uno stato estero, il poster, divenuto virale, che immortala un abbraccio virtuale di Regeni nei confronti di Zaky, è scomparso nel nulla, probabilmente per mano di chi voleva che sul caso di quel povero ragazzo egiziano caduto nelle mani della famigerata polizia di regime, scendesse rapidamente l’oblio.
Lo stolto avrebbe potuto pensare che di Patrick George Zaky non se ne sarebbe più parlato; invece, sempre su iniziativa della street artist Laika, due notti fa è apparso un nuovo poster, sempre sul quel muro di recinzione del Parco di Villa Ada, sempre vicino l’ambasciata dell’Egitto, praticamente simile nella forma a quello scomparso, ma nella sostanza ancora più incisivo e provocatorio. All’ideale abbraccio Regeni–Zaky, si aggiunge un personaggio nero nell’atto di strappare il poster ma sotto, d’incanto, compare una folla nell’atto di manifestare solidarietà al giovane Patrick inneggiando alla sua liberazione.
Ottimo il tempismo di riapparizione del pezzo per tenere viva l’attenzione su questo caso, avvalorato anche dal fatto che proprio questa sera il governo Egiziano ha diramato un comunicato in cui si precisa che il giovane Zaky è accusato, oltre che di propaganda eversiva e tentativo di rovesciare il regime, anche di lottare per i diritti degli omosessuali, un reato gravissimo per un paese che non conosce il significato della parola “libertà”.
Eccoci quindi a presentare il nuovo poster di Laika che oggi abbiamo fotografato sempre su quel muro dove trovammo il primo e che presentammo per l’appunto con il murale al giorno 558.
Andiamo a vederci qualche particolare; oltre i due volti, perfettamente simili anche nel primo poster, vediamo le tre aggiunte significative; nell’ordine, lo strappo, la folla manifestante, la mano ignota, ma non tanto, di chi lo aveva rimosso.
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E come al solito vediamo cosa accade intorno all’installazione.