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Ed eccoci alla terza puntata del resoconto della nostra visita in quel luogo abbandonato, ex fabbrica dove un tempo operava una compagnia multinazionale (inglese per l’esattezza) che fornisce apparecchiature di illuminazione teatrale e televisiva. Ora, caduta in disuso e abbandonata al degrado assoluto, viene mantenuta viva dai writers romani che l’hanno eletta a fucina d’arte ipercontemporanea.
Nelle due puntate precedenti abbiamo visitato i primi due saloni di questo grande capannone industriale; ora è la vota del terzo ma prima, torniamo per un attimo nel primo salone, quello visitato nella prima puntata. Avervano tra gli altri visto un pezzo di Howen, Exential1 ricordate? Ecco lo rivediamo:
beh, accanto lui ha un gemello, non omozigoto, dai colori complementari, eccolo.
Ed eccoli insieme!
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Fatta questa doverosa premessa, mettiamo piede nel terzo salone di questa smisurata fabbrica abbandonata e andiamo a vedere i pezzi che vi sono custoditi.
E da questo salone è tutto; una panoramica prima di lasciarlo.
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Apriamo faticosamente quella grande porta scorrevole ed entriamo nel quarto ambiente; lo chiameremo il salone del grande macchinario.
Anche qui, su tutta quella parete di quell’azzurro sporco, tutta una serie di pezzi.
Ora un pezzo doppio:
avviciniamoci.
Muge Born
Hais Damn
Il resto alla prossima puntata……