Nuovo sito
Ed è arrivato finalmente il momento di andarci a visitare una nuova cattedrale del writing romano; uno di quegli edifici abbandonati, una fabbrica della parte sud della nostra regione, dove ha messo piede l’arte ipercontemporanea; e che arte! Pezzi coloratissimi, di fattura straordinaria, di estrema bellezza.
Per non dare troppo nell’occhio, parcheggiamo la nostra automobile a un paio di cento metri dal cancello cui si accede alla fabbrica abbandonata che visitiamo oggi e procediamo a piedi verso la nostra meta. Il cancello è aperto, nulla si oppone al nostro ingresso; mai è stato per noi così facile entrare abusivamente in un sito abbandonato.
La strada di accesso costeggia un lato dell’immenso edificio che poi scopriremo essere suddiviso in quattro o cinque grandissimi saloni espositivi. Il sito non è saturo di pezzi come quello visitato precedentemente, ma di pezzi ce ne sono tanti, proprio tanti; saranno all’incirca una sessantina.
Iniziamo quindi il reportage mostrando immediatamente i pezzi che si trovano all’esterno dell’edificio, proprio sulla parete che costeggia la strada che stiamo percorrendo.
Arriviamo sul piazzale dove c’è un piano caricatore per camion e l’ingresso ufficiale dello stabilmento.
vediamoci i due pezzi da vicino.
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Terminati i preliminari, passiamo all’azione diretta; entriamo nel primo ambiente; un salone dalle dimensioni ragguardevoli ma non immense. Oggi ci fermeremo qui, ma ci sazieremo. Un primo pezzo:
Poi, la prima sorpresa; diamo adempimento a un impegno preso nell’artico 68 dei questa rubrica, quando avevamo auspicato di trovare a breve il pezzo chiamato “Exential 1” di Howen. Ecco dunque il pezzo in questione.
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Infine su un’intera parete una murata con tre puppets e due esercizi calligrafici. Autori, Desma e Noise. Apriamo le danze!
Ora spazio ai puppets.
e poi le parti letterali.