Ricordate, avevamo detto che questi giorni ci saremmo dedicati al vecchio mulino abbandonato dell’estrema periferia romana; durante una visita approfondita in occasione della performance di Mauro Sgarbi e anche di un altro maestro come vedremo successivamente, ci eravamo spinti fin nei sotterranei buoi e paurosi di quell’edificio dal sapore sovietico (l’esterno lo avete visto nell’articolo 1 del 14 febbraio 2016).
Lì sotto una sorpresa inaspettata; il duo Qwerty – Pino Volpino ha messo in piedi una “Poetic Area” trasformando l’ambiente in una maestosa cattedrale. I personaggi dei nostri artisti, gli animali con espressioni umane di Pino Volpino e l’ormai conosciutissimo uomo unidimensionale di Qwerty, popolano questo sotterraneo buio, una volta evitato perchè lugubre, e lo trasformano in ambiente dove una esplosione di colori accompagna ogni movimento degli occhi del visitatore.
Ovviamente l’ambientazione è di forte effetto!
Suggestiva una installazione di Pino Volpino che ha sfruttato la prospettiva data dalle robuste colonne di cemento armato che sostengono questo molino-dinosauro e le condotte tutte uguali e simmetriche di scarico delle farine per esporvi una sancta sanctorum di polli sacrificati al dio cibo.
Ecco altre visioni prospettiche della cattedrale.
Nel corso della visita abbiamo fatto anche qualche ritrovamento di documentazione risalente al periodo attivo del molino.
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Ora un Hos di passaggio. Uno spettacolare “tromp l’oeil” che inganna l’occhio dell’osservatore facendogli vedere ora la formosa donnina ora un granchio cicciottello.
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Sulle pareti laterali ecco una una carrellata di affreschi di Qwerty.
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Altri ritrovamenti: farina integrale.
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Su di un angolo un piccolo acquario di Pino Volpino
Sulla parete opposta un maialino cercatore, forse ha fame!
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