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Iniziamo oggi il report dell’interminabile viaggio intrapreso ieri per il territorio del basso Lazio, dagli impervi appennini alle immense distese di arenile lambite dal mar Tirreno.
Momento ispiratore e motore propulsivo di questo azzardo estivo era una malandata fotografia che circolava nel web circa il nuovo pezzo realizzato da Oniro sul muro di un edificio di pertinenza della cartiera abbandonata da noi ampiamente descritta negli articoli di cui al primo capoverso. Nostro scopo era quello di dare il giusto valore al quel pezzo con uno scatto quanto meno accettabile sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista emotivo.
Poi, come si dice, l’appetito vien mangiando, e in serata, dopo aver messo a dura prova la nostra resistenza fisica, avevamo un consuntivo di tutto rispetto: quattro siti abbandonati visitati, di cui due mai visti da cercatori d’oro, tanti pezzi nuovi da aggiungere al nostro strabordante archivio e una cospicua serie di immagini sull’archeologia/artigianato industriale della decadente Italia.
Ma andiamo in ordine; per arrivare alla Cartiera dalle origini borboniche, si passa per Sora; e lì ci siamo fermati per registrare il primo pezzo della giornata che è in tema con la nostra escursione. Un grande muro cieco di un palazzo della periferia della cittadina laziale che possiede le chiavi della abruzzese valle Roveto. Un pezzo magistrale; l’autore, Oniro ovviamente!
punti di vista
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Fatta questa premessa arriviamo rapidamente alla cartiera e subito incontriamo il pezzo, meta del nostro viaggio. E diamo finalmente a Cesare quel che è di Cesare: un occhio luminoso, brillante, emotivamente esplosivo; la pupilla di un colore che contiene tutte le sfumature del verde, dell’azzurro; in quell’universo brillano anche le stelle.
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Già che ci siamo, facciamo una vista rapidissima nella cartiera prima; subito dopo di affacceremo nell’edificio servizi, di recente costruzione, mai entrato in attività e rapidamente degradato a rudere; il tutto a caro prezzo pagato ovviamente dal contribuente.
- cartiera
2. edificio servizi
due pezzi esterni, sfuggiti alla nostra prima visita
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E’ fatta; però, prima di partire, facciamo un salto nel centro storico del paese dove ci troviamo; guarda caso, in un’altro dei tanti edifici abbandonati del paese (degno rappresentante dello sperpero di denaro pubblico, tutto italico), in questo caso l’ex edificio pseudo ospedaliero/primo soccorso. Saliamo sul tetto e troviamo altri due pezzi, un po’ datati e aggrediti dal tempo; eccoli.
Oniro Dralm