In attesa di poter tornare in quella carrozzeria industriale abbandonata che ieri siamo stati costretti ad abbandonare in fretta e furia, oggi abbiamo l’occasione di fare il punto su un altro argomento street artistico ancora in evoluzione. Stiamo parlando della trasformazione radicale del mercato di IV Miglio in struttura avanzata a disposizione dei cittadini. Peccato che ci sia qualcosa che stride, tipo trovarvi dentro dei ragazzi che per farsi una sgambata a pallacanestro sono costretti a scavalcare la recinzione perché, stranamente i cancelli di accesso fossero tutti rigorosamente chiusi.
Vabbè, si vede che ancora non si è in grado di capire che se una cosa la si fa veramente per la collettività, e non per mero calcolo, essa debba essere fruibile 24 ore su 24 dalla collettività stessa. E non ci si venga a dire che la chiusura sia necessaria per salvaguardare il ben pubblico perchè vuol dire che si sta gettando la spugna; invece di sostenere che la laurea non serve a nulla, mandate i vigili urbani nelle scuole ad insegnare ai giovani il rispetto della cosa pubblica, prima di ogni cosa.
Bene, veniamo ora all’aggiornamento della situazione; una decina di giorni fa una nostra vecchia conoscenza, Lucamaleonte, ha realizzato di soppiatto un muro “pastorale”, in omaggio alla tradizione storica della zona dove ora sorge questo angolo, chiamato “IV Miglio” del più vasto quartiere istituzionale Appio-Pignatelli (il ventiseiesimo di Roma). Qui, nei tempi passati, in aperta campagna (siamo infatti al IV miglio romano dell’Appia Antica – distanza dal Campidoglio), c’erano una infinità di greggi al pascolo, e Lucamaleonte ha voluto rappresentare il luogo proprio con gregge.
Ci sono tante pecore, questa in primo piano, ci sembra la più fotogenica.
E lui, splendidamente mimetizzato, il loro guardiano.
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