Usciti dalla grande fabbrica abbandonata visitata un paio di giorni fa, siamo incappatati in un casale spettacolare della sterminata campagna laziale. Ma, di quello che abbiamo lì trovato, ne parleremo un’altra volta. Perchè questa sera ci preme documentare la ancor successiva visita fatta in un’altra fabbrica della zona, ovviamente abbandonata, dopo un crack finanziario che coinvolse noti faccendieri che tra l’altro avevano diversificato i loro affari investendo anche nel mondo sportivo; immensa anch’essa, è abbandonata da una quindicina di anni, ma stranamente non aggredita dalla natura anche se parte delle mura degli immensi saloni è venuta giù come cartapesta; questo a denotare quanto fossero scadenti i materiali da costruzione utilizzati.
Appena entrati nella grande area che la ospita, percorriamo un viale esterno che ci permette di intravvedere ma non identificare il primo pezzo che custodisce.
Dopo un po’ siamo abbastanza vicini per capire che si tratti di un pezzo natalizio.
E quando arriviamo all’incontro ravvicinato ci vediamo il pezzone di La Franz
I puppets
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Entriamo nel primo salone a portata di mano nel quale c’è una strana piscina sulla quale galleggia un vellutello talmente uniforme da sembrare una lastra di marmo verde. Ai lati di questa piscina su due pareti ci sono altrettanti graffiti .
inseriti nell’ambiente
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Entriamo in un altro ambiente
E ora passiamo in un immenso salone mancante di parte del tetto e di una completa paratia laterale
per arrivare in un cortile dove troviamo altri due pezzi, ambedue di Zer
e poi passare in altro ambiente che sembra più un hangar aeroportuale piuttosto che un ambiente una volta adibito ai stoccaggio di scatolame.
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Abbandoniamo questo ambiente e usciamo in un cortile porticato dove troviamo altri due pezzi
avviciniamoci un po’
E in chiusura saliamo al primo piano di una piccola dependance, dove c’era la mensa per gli operai di questa fabbrica; li abbiamo trovato gli ultimi due pezzi della giornata.