Andare per luoghi abbandonati ci si prende facilmente gusto. Esplorare siti carichi di storia e abbandonati inesorabilmente ad un destino di distruzione alla ricerca di pezzi realizzati da artisti ipercontemporanei e fermarsi per qualche attimo ad osservare i colori delle pareti, utensili arrugginiti, qualche capo d’abbigliamento, vecchie bottiglie a te familiari, viste da bambino, ma ormai scomparse dalla circolazione, specie quelle del latte o della birra con il tappo di ceramica a molla ti da una sensazione di appagamento difficilmente percepibile in altre situazioni.
Ma andarci e nel giro di due giorni scovare nuovamente pezzi realizzati da Warios il gusto diventa doppio. Eh sì, oggi, nel corso di una delle nostre memorabili battute nella sconfinata periferia romana ci siamo imbattuti in un piccolo casale abbandonato, e messo veramente male, dove abbiamo scoperto altri due pezzi del maestro del “calligraffito“; ecco il sito da noi visitato:
E questo è l’ingresso al sito del nostro esploratore
già si intravvedono i pezzi all’interno di quel che resta del casaletto
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Ecco il primo pezzo
il muro espositivo
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E questo è il secondo pezzo
ci avviciniamo un po’
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i pezzi di Warios nell’ambiente