Ed eccoci al rush finale del nostro Tour de Force all’interno di uno dei luoghi abbandonati più affascinanti della sconfinata periferia romana; ricordiamo che abbiamo già passato due serate all’interno di quella che doveva essere la “Città del Rugby” e che invece è diventato uno dei tanti luoghi abbandonati al degrado dopo avervi lucrato sopra!
Precisiamo che la nostra visita non ha anche lo scopo di denunciare le violenze finanziarie e culturali che vengono perpetrate alle spalle dei cittadini inermi, bensì ha il solo scopo di presentare agli appassionati dell’arte pittorica di strada, il pezzi realizzati all’interno della struttura da parte degli street artist.
Riprendiamo il nostro percorso dove lo avevamo lasciato ieri, quando eravamo usciti dalla palestra/hangar; ora ci troviamo al piano inferiore, quello dei servizi, ogni tanto dovremo uscire per poter passare in altri ambienti. Infine, risaliremo verso le piscine e da lì, usciremo per dove siamo entrati.
Per far sì che il resoconto del nostro viaggio nella Città del Rugby sia esaustivo siamo costretti a presentare un corposo pacchetto di immagini; speriamo di non annoiare più di tanto i frequentatori del progetto “FotografiaErrante”. Buona visione!
allo stenditoio: i due pezzi più datati del sito
locale lavanderia
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uno dei tanti magazzini
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pezzi del 2016
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nelle rampe per la centrale termica
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Ora ci reimmergiamo e arriviamo nella pancia del mastodonte:
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Riemergiamo nuovamente, una boccata d’aria……………..
………………e giù di corsa nell’immenso ambiente parcheggi a vederci l’unico pezzo presente
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Il viaggio volge al termine, risaliamo alle piscine:
Ed ora usciamo da dove siamo entrati, ci voltiamo ed ecco i due guardiani del sito:
Selet e Tadh
in primo piano
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Terminiamo in bellezza, presentando uno spicchio dei 36 ettari del parco di pertinenza:
nonché le centrali termica e operativa del sistema
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un saluto dalla Città del Rugby