Iniziamo questa sera un viaggio di tre puntate all’interno di un luogo abbandonato; parole questo luogo ne richiederebbe tante, immagini anche tante e sono quelle che abbiamo colto all’intero di quell’immenso edificio che fra poco visiteremo. Iniziamo con le parole!
Alcuni giorni fa, siamo entrati, noi di FotografiaErrante in compagnia del nostro più grande amico, in una immensa area della estrema periferia romana che era stata destinata dal 2004 da parte della politica a divenire “La città del Rugby”. Previsti un campo ovviamente da rugby e uno di calcio, aree fitness, piscine di tutti i tipi, per adulti, ragazzini e bambinissimi, nonché una immensa foresteria per gli atleti del rugby. L’investimento era a dir poco colossale: 30 milioni di euro di cui il 95% garantiti, mediante una fideiussione bancaria, dal comune di Roma. Beh, per farla breve, volete sapere come è andata a finire? Nel 2013 i lavori sono stati sospesi, l’imprenditore privato ha fatto le valigie e smesso di pagare il mutuo, l’area è stata completamente abbandonata e il comune di Roma si è ritrovato la classica patata bollente in mano. Ma và!
Tranquilli però questo non è l’unico caso; a Roma ce ne sono diversi, circa settanta, di luoghi concessi agli imprenditori privati per realizzarvi opere di qualità (così le chiamavano), i quali hanno preso mutui milionari e poi si sono eclissati, lasciando al comune un debito di complessivi 600 milioni di euro, da pagare ovviamente, con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini!
Ma il nostro scopo non è quello di denunciare le nefandezze compiute nei confronti della collettività ma, quello ben più limitato, anche se pretendiamo di avere una minima valenza culturale, di far conoscere il fermento che cova nell’ambiente dell’avanguardia culturale della città di Roma. Veniamo quindi allo scopo della nostra visita in questo immenso e desolante luogo abbandonato. Al suo interno proprio se non tutte, la maggior parte delle pareti custodiscono quello che si chiama un “pezzo”, un’opera di writing. Nel corso della nostra visita, che premettiamo non premeditata e quindi effettuata senza i necessari supporti tecnici necessari, abbiamo rilevato oltre sessanta opere che ora iniziamo a passare in rassegna. Probabilmente alcuni ambienti non li abbiamo nemmeno visitati e chissà se potremo mai farlo.
Ci teniamo inoltre a sconsigliare a chiunque, di effettuare una visita al sito; sconsigliato per l’eccessiva pericolosità dei percorsi da effettuare sia per la mancanza di protezioni dei dislivelli che per la scivolosità della pavimentazione quest’ultima verificata proprio sulla nostra pelle mediante una rovinosa caduta, fortunatamente senza gravi conseguenze.
La visita è iniziata da un ballatoio che dominava l’ambiente piscine; abbiamo visitato quelli che dovevano essere i locali della foresteria (le immagini odierne); poi passeremo alla palestra, poi giù nei sotterranei e finiremo il viaggio rientrando al livello piscine. Buona visione!
il primo impatto con l’ambiente
ora cominciamo ad introdurci negli ambienti dell’immenso complesso, la luce è poca, fuori piove, ma i colori dei pezzi ci abbagliano
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Iniziamo i nostro viaggio:
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Nel passaggio attraverso i locali della foresteria ad un certo punto si giunge su di un terrazzo, molto scivoloso, dove abbiamo trovato un simpaticissimo puppet:
mentre arrivavamo
il puppet
la parte letterale che lo accompagna
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E ora gli ultimi due pezzi odierni, con l’ultimo siamo arrivati in palestra