Tutti avranno saputo che alcuni giorni fa è stato stracciato il records del prezzo pagato da un privato, da sempre, per un’opera d’arte.
Facciamo un po’ di storia: Leonardo, nel 1499 dipinse un Cristo (il quadro assunse da subito il titolo di Salvator Mundi) per un committente privato. Si trattava di una figura benedicente, oggi tecnicamente lo chiameremmo “un mezzobusto”. Subito se ne persero le tracce, o meglio, la sua storia si mescolò rapidamente con quella di numerose copie che furono nel tempo realizzate, visto il successo che ebbe il dipinto. Sembra che il quadro, una tavola, cadesse in mano ai francesi durante l’occupazione di Milano, poi si dice ricomparisse alla corte di Carlo I d’Inghilterra, il quale lo perse poi insieme alla sua testa. Successivamente più nessuna notizia per 370 anni circa, fino a quando, nel 2011 venne presentata alla National Gallery di Londra, dopo un lungo restauro che aveva eliminato aggiunte successive, ed attribuita ufficialmente a Leonardo da diversi studiosi internazionali, la tavola del Salvator Mundi. Sembra che il pezzo sia stato acquistato ad una non precisata asta immobiliare di inizio millennio, ovviamente per qualche spicciolo. Orbene, nel giro di poco più di dieci anni, l’opera ha raggiunto lo stratosferico valore di 450 milioni di dollari (siamo abbondantemente oltre i 700 miliardi delle nostre vecchie lire), questo è prezzo pagato il 16 scorso (tre giorni fa) all’asta tenutasi da Christiès a New York dal suo nuovo proprietario. Detto per inciso, il quadro ha raggiunto la casa di un collezionista privato e molto probabilmente non sarà data occasione ad alcuno di ammirarla; d’altra parte c’è qualcuno che addirittura mette in dubbio la paternità dell’opera (basta scorrere il web e trovare testate di giornali molto affidabili e leggere articoli in tal senso).
Veniamo ora al motivo di cotanta premessa! Oggi è apparso nella cornice espositiva del “Ponte delle Conce”, dalle parti del Porto Fluviale, un nuovo pezzo di Ex Voto, l’artista delle madonnelle per ogni occasione, che vuole richiamare l’attenzione del viandante e denunciare quanto l’arte non sia più patrimonio di tutti ma solo appannaggio di faccendieri, affaristi e speculatori finanziari che pretendono di passare poi per “magnati della cultura”. E visto che (sono parole sue) per quanto verificatosi, non ci sono né madonne né preghiere che tengono, ha deciso di esporre proprio il “Salvator Mundi”, ovviamente accomodato alla bisogna, come solo lui sa fare: via la sfera di cristallo e l’atto benedicente del Cristo ed ecco un portacenere e una sigaretta accesa che si trasforma in cenere la bellezza ed il futuro di tutti noi.
il pezzo di Ex Voto
sulla parete