Per qualche ora, oggi, non siamo riusciti a capire se l’azione da noi compiuta fosse una mezza vittoria o una mezza sconfitta. Ma veniamo al fatto. Siamo partiti a bordo del nostro velocipede alla volta del rione chic di Roma con chiaro intento e forte determinazione di scovare i due poster affissi negli ultimi giorni da JBRock sugli abituali spazi pubblicitari del Comune di Roma, quelli d’epoca, in ferro, elegantissimi, riportanti nella parte superiore, l’acronimo S.P.Q.R. sempre in ferro. Si trattava in particolare per il primo di una frase, di cui purtroppo non ricordiamo il contenuto, scritta elegantemente, un esercizio calligrafico insomma, e per il secondo di una silhouette di artista, rigorosamente munito di bomboletta, in azione davanti al suo cavalletto.
Non avevamo la certezza che quello fosse il quartiere giusto, ma il nostro sesto senso ci aveva fortemente portati lì. Infatti, battuto meticolosamente il dedalo ortogonale delle vie del Rione, al settimo incrocio, abbiamo trovato questo pezzo:
la silhouette di JBRock
il sostegno
l’ambiente
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Del secondo pezzo però nessuna traccia; nonostante avessimo ricominciato daccapo a battere in maniera razionale le vie che si incrociano ad angolo retto, non c’è stato nulla da fare. Ci è sorto anche il dubbio che quel pezzo fosse stato affisso in qualche altro luogo, magari lontano da lì, forse nel quartiere Flaminio. Con questo cruccio e con un certo senso di frustrazione, ci siamo quindi rassegnati ad una mezza sconfitta e abbiamo preso la via del ritorno. Fortuna ha voluto che incontrassimo una persona molto informata (chi meglio di lui?) che ci è stato confermato che il pezzo si trovasse sì dove lo avevamo cercato, ma che i solerti attacchini del comune di Roma avevano anzitempo coperto con un manifesto pubblicitario. A quel punto abbiamo realizzato che la nostra è stata una vittoria totale.
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