Qualora aveste, per caso, perso le otto precedenti puntate sull’argomento siete caldamente invitati ad andarvele a vedere perché questa sera, dopo 21 mesi, torniamo allo Spin Time Labs! Piccolo sunto: in via di Santa Croce in Gerusalemme, Rione Esquilino di Roma, c’è una realtà occupativa nata in un grosso edificio, una volta ospitante la direzione generale dell’INPDAP, l’ente di previdenza degli statali ormai confluito nel calderone dell’INPS. Vuoto dal 2010 e lasciato al suo destino che era sicuramente quello di cadere nelle mani dei palazzinari (esiste in rete scheda tecnica di vendita a cura di una grossa immobiliare), nell’ottobre 2012 l’edificio è stato occupato da Action ed è divenuto una realtà abitativa per senza casa di ogni etnia. Ogni decisione viene presa in assemblea; c’è la ripartizione dei turni per effettuare le pulizie; il servizio di guardia all’ingresso è rigorosissimo e ciò permette ai residenti di vivere la loro vita con tranquillità.
Lo spazio sociale di questa complessa realtà abitativa è per l’appunto lo Spin Time Labs; di esso si parla anche nel XXVI capitolo del nostro libro “La Street Art romana Attraverso i centri di aggregazione sociale“, giunto alla seconda edizione ed edito dalle “Edizioni Il Galeone” nel quale sono anche raccolte le opere più significative di Street Art in quella sede custodite. Ci siamo tornati di recente per documentare i nuovi pezzi realizzati successivamente alla nostra precedente visita per farne tesoro e custodirle gelosamente. Passiamo quindi al report partendo proprio da quella famosa “Sala L” da dove avevamo, il 25 marzo del 2015, presentato i pezzi realizzati da Andy Green e Alice Pasquini. La Sala L è l’immenso ambiente sotterraneo dell’edificio dove si tengono grandi feste a sostegno della lotta dei senza casa. Iniziamo presentando i primi tre pezzi:
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Ecco ora una nostra vecchia conoscenza; si tratta di Ota, oggi meglio conosciuta come Cquta, di cui abbiamo parlato diffusamente e presentato pezzi in molti articoli del progetto FotografiaErrante:
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L’ultimo pezzo della Sala L non occorre di presentazione, il suo realizzatore, Aloha Oe, è uno dei fari della street art romana (vedi Murali al giorno 262, 255, 120, 77, 42, 36):
il pezzo
nell’ambiente
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Lasciamo la Sala L e ci dirigiamo verso l’Osteria, passando in un corridoio dove a malapena riusciamo a fotografare un pezzo che vi troviamo:
il poster di To/Let
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Ed ora entriamo nella grande osteria dello Spin Time Labs; qui ci sono molti pezzi. Iniziamo dai primi due, sono opera di Groove, anche lui già molte volte incontrato nei meandri del progetto FotografiaErrante.
Ed ecco infine una complessa opera di Yuri (in arte Юрий) con cui ripropone il tema a lui più caro, la fine delle automobili e l’avvento dell’era della bicicletta. Sua la famosissima formula +BC = -CO2
parte n. 1
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parte n. 2
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