Ricordate il “Viaggio spazio-temporale”, articolo del 24 settembre dello scorso anno? Attraverso un buco in un muro avevamo fatto un viaggio nel passato: in una fabbrica abbandonata, riteniamo da tantissimi anni ormai, della estrema periferia romana eravamo entrati in contatto con opere realizzate molti anni fa (quando la street art era “di nicchia”) e che miracolosamente erano sopravvissute forse per il fatto che quella fabbrica, oltre ad essere praticamente defilata, nascondesse gelosamente i suoi tesori, ben nascosti dentro stanzoni irraggiungibili se non con impegno da contorsionisti ed un pizzico di coraggio. Successivamente, alcuni artisti contemporanei hanno assaporato il brivido di dipingere sui muri di quella fabbrica, cosa da noi documentata con i murali al giorno 235, 236, 238 e 247.
Di recente, una nuova missione durante la quale sono state realizzate altre opere, è stata portata a termine; ecco il resoconto.
Questa volta siamo stati più tranquilli, abbiamo avuto un accompagnatore d’eccezione: Nerone
Gli artisti sono tutti giovanissimi ed hanno in comune il fatto di essere nel periodo formativo del loro percorso artistico; frequentano l’Accademia di Belle Arti; uno di essi, in particolare, in forza per programma di interscambio culturale fra varie nazioni, si trova a Roma nell’ambito del progetto “Erasmus”; le sue origini sono turche.
Ed iniziamo il report proprio con lui e sua opera, realizzata su un grande telo (motivi di studio)
l’argomento di studio di Knec
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l’artista al lavoro
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l’opera si trasforma
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l’amicizia
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Knec, dopo una giornata di meticoloso lavoro espone la sua opera ai raggi caldi di un sole primaverile che volge al tramonto
l’opera
nell’affascinante cornice di archeologia industriale
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