Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /214

Vecchia fermata “Garbatella” della metro B di Roma; dopo l’apertura della fermata Marconi, poco distante, fu arretrata di circa trecento metri. Le vie di acceso a questa vecchia fermata, nonostante mettessero in rapida comunicazione Garbatella con la via Ostiense, lentamente caddero nel dimenticatoio; l’abbandono prevalse e, su di esse, si accatastarono montagne di rifiuti; la gente cominciò ad evitare il sito preferendo allungare il tragitto anziché avventurarsi tra immondizie di ogni genere e rischi di incontri poco piacevoli. Fino a quando i giovani dell’Alexis, Centro di Aggregazione Sociale operante nel quartiere, non si sono rimboccati le maniche e sono intervenuti con scope, vernice, pennelli, tanta inventiva culturale, con l’aiuto di molti artisti ed hanno restituito alla collettività il ponte dell’Argonauta. Tra le opere di street art esposte sui muri del ponte dell’Argonauta, questa sera vi segnaliamo quella di uno storico artista romano, Gojo, giovane sì, ma con molta esperienza nel campo e moltissimo credito tra i giovani emergenti. La sua opera ovviamente ha tanto a che fare con gli Argonauti; oltre alla figura animalesca riporta calligraficamente un passo de “Le Argonautiche” di Apollonio di Rodio, poema epico che narra delle vicende di Giasone inviato da Pelia, suo zio cattivo che poi ucciderà, alla conquista del famoso Vello d’oro, pelle di un mitico montone utilizzato dai figli di Atamante per sfuggire dalla loro cattiva matrigna.

214a

l’opera

214b

passo de “Le Argonautiche”

214c

parte figurativa

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