Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /197

Attacco di nostalgia, questa sera, per un posto che non c’è più! Rione XVIII di Roma, Castro Pretorio; siamo in via Volturno, alle spalle delle Terme di Diocleziano. Il posto in questione è il cinema Volturno Occupato; ora non è più occupato e nemmeno più cinema. Ci hanno messo le mani sopra i palazzinari romani che in fatto a scempi ambientali non sono secondi a nessuno; testimoni raccontano che il giorno dello sgombero da parte della forza pubblica, il 14 luglio dello scorso anno, diversi operai sono entrati a seguito della polizia e si sono accaniti, a colpi di piccone, contro le numerose opere d’arte che vi erano custodite. Noi che gelosamente ne conserviamo la memoria ve ne vogliamo mostrare due che si incontravano salendo le scale per recarsi  alla galleria. La prima la realizzò Beniamino Leone, artista poliedrico, fotorealista. Il volto di questa giovane donna perde i suoi contorni e sembra fondersi con il muro che lo sostiene.

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l’opera di Beniamino Leone

Il secondo murale, di cui l’immagine qui sotto ne presenta una particolare, venne realizzato da Dissenso Cognitivo che si definisce un Collettivo Individualista ossessionato dalla street art. I soggetti rappresentati da Dissenso Cognitivo sono delle vere e proprie approssimazioni di forme viventi, prodotto di un connubio tra organico e artificiale; questi esseri sembra si adattino a vivere in un ambiente dove sono venuti meno tutti i termini di paragone.

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particolare dell’opera del collettivo Dissenso Cognitivo

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