Un murale al giorno (toglie la malinconia di torno) /136

Questa sera iniziamo un viaggio che nel giro di qualche giorno ci porterà ad aver visitato il muro un fabbricato storico del Pigneto. Siamo all’incrocio delle vie Giovanni Brancaleone, Antonio Raimondi e Ettore Giovenale; lì c’è ormai un rudere ma alcuni decenni fa pullulava di vita operosa, a vederlo oggi sembra impossibile ma una volta lì si producevano i fotoromanzi (per i più giovani chiariamo che si trattava di riviste che erano un vero e proprio incrocio fra film, prodotti mediante fotografie, e fumetti di cui avevano l’impostazione editoriale e le nuvolette di dialogo). L’avvento della televisione commerciale oltre a distruggere le sale cinematografiche ha letteralmente affossato anche questo tipo di spettacolo che faceva sospirare e sognare ad occhi aperti le giovani generazioni degli anni cinquanta e sessanta. Corre voce che lì dentro fosse nato anche “Lancio Story” una delle più prestigiose riviste settimanali italiane a fumetti. Noi personalmente la ricordiamo per averci fatto conoscere uno dei fumetti più gradevoli e intelligenti dal punto di vista del contenuto e del messaggio che comunicava: L’Eternauta. Questo fumetto argentino di fantascienza fu pubblicato per la prima volta nella seconda metà degli anni cinquanta del secolo scorso. L’Eternauta ebbe due genitori, lo sceneggiatore Hèctor Oesterheld ed il disegnatore Francisco Solano Lòpez. Una particolarità agghiacciante: i militari che presero il potere in Argentina mediante il sanguinoso colpo di stato del 1976, non perdonarono al Héctor di aver lucidamente previsto nella sua grande metafora a fumetti l’avvento della dittatura; Hèctor scomparve il 21 aprile del 1977 prelevato da una squadraccia armata e di lui non si seppe più nulla: è però custodito gelosamente nella memoria storica dell’Argentina insieme alla numerosissima schiera di Desaparesidos.

Quel grigio muro fatiscente, nei giorni passati, è stato oggetto delle attenzioni di un gruppo di street artist che fanno riferimento a “Studio Sotterraneo”, museo/galleria d’arte con sede in via Capitan Ottobono 5, che vi hanno realizzato i loro murales.

Iniziamo questa sera presentandovi l’opera di Luis Alberto Cutrone, di origini Colombiane ma che ha vissuto per lunghissimo tempo a Campobasso dove ha compiuto gli studi d’arte. Dicono che sia un grande fan di Picasso. Ha dalla sua anche una laurea magistrale in disegno industriale. Ecco la sua opera:

136

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.