Solo ieri abbiamo lasciato il Red Lab con una nuova opera, la Medusa di Beetroot, che già oggi, in quello che è diventato, con i fatti e a pieno diritto, un vero e proprio museo di Arte Contemporanea, è stata realizzata una ulteriore opera e noi siamo qui puntualmente a documentarla. E’ la volta di presentare una street artist che ama andarsene in giro per il mondo, spesso in bicicletta, ma sempre portando con se un piccolo taccuino, un album su cui fissare volti e momenti. Raramente si impegna per realizzare murales, ma quando lo fa, lascia il segno. Conosciamo due opere di questa ragazza, lei si chiama Claudia Romagnoli, in arte Croma; la prima l’abbiamo scovata sempre lì ai confini del Red Lab, sul piano di accesso alla realtà abitativa che lo sovrasta, un immenso e truce uomo aggrappato al potere e alla ricchezza che viene assaltato dal popolo; la seconda sul muro della ciclofficina popolare Luigi Masetti un luogo in cui chiunque può riparare la propria bicicletta o costruire nuove bici. La tecnica è la stessa, Claudia usa il muro come il taccuino, vi realizza le sue opere usando il pennello come fosse una matita, traccia linee sicure ed armoniose che danno tridimensionalità all’opera.
Nel murale realizzato al Red Lab che è andato ad incastonarsi fra la Gioconda di Daniele Bernardini e il pilastro dipinto da Bol 23 con la collaborazione della graziosa Eukary ota, Claudia ci presenta l’immagine di una Partigiana su di uno sfondo di sinuose canne di bambù.
l’opera
due particolari